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La furia nera del rottweiler

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Ferocia e violenza arrivano all’ombra della notte,

ti scattano dentro senza farsi annunciare,

corrono sui muri imbrattati d’ira,

di sudore, corrono in silenzio,

e correndo, come bradi bufali tutto istinto,

troncano cuori o teste, sradicano amicizie e amori,

stralciando il conforto di decidere

se ingabbiare il tempo, o esserne ingabbiati.

 

La furia nera del rottweiler è in me,

io che soffro di chi dorme in strada,

mi commuovo alle lacrime del lutto,

alle urla della madre che ha smarrito un bimbo,

redigendo documenti word

a nome di chi assapora la sconfitta.

La rabbia cieca del rottweiler è in me

 

La furia nera del rottweiler è in me,

dandomi occasione d’essere fragile,

in balia d’una conferma di lettura

attesa, e attesa, macerandomi

nei solchi scavati da dolore e sofferenza,

contraccambio di un minuto

in cui trionfino sensi d’indocilità.

 

Il destino di tutti noi, rottweiler,

è d’essere ammansiti o addormentati,

dopo una vita alla catena dei miti sociali dell’aggressività,

e non c’è rimedio ai nostri momenti di follia,

se non render l’intera nostra vita folle.

 

                        [Il Guastatore, 2012]

 Ivan Pozzoni - 07/01/2018 20:58:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

L’ho scritta con l’ulteriore idea del «senso di colpa» che accompagna le reazioni di ferocia a determinate azioni sociali. L’anti-«poeta», con i suoi latrati di furia, crea, involontariamente, «danni collaterali». E il «senso di colpa» crea catene e collari.

 Celestino Magliacane - 07/01/2018 18:10:00 [ leggi altri commenti di Celestino Magliacane » ]

Mi preme farle i dovuti complimenti per il componimento e soprattutto l’espressione che ha usato in questa poesia, trasmettendo i sentimenti che prova una persona nelle circostanze poco felici alle quali ci espone la vita quotidiana. La rabbia e la furia interiore dell’autore, paragonata alla ferocia e all’aggressività di un Rottweiler, si esterna con un grido di dolore finalizzato a porre fine alle situazioni spiacevoli di sofferenza e a mutarle all’opposto, ma impotente nel reagire con mezzi materiali ma solo con la voce e lo stato d’animo: uniche armi che un poeta dispone e si serve per affrontare ogni aspetto negativo che lo circonda in questa società in pauroso declino.

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